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Il Parco si sviluppa lungo le sponde del fiume Mincio; nello specifico, in corrispondenza dei comuni di Porto Mnatovano, Rodigo, Curtatone e Mantova si trova la Riserva Naturale 'Valli del Mincio': caratterizzata da specchi d'acqua, è una zona pianeggiante e particolarmente umida.
Il Parco si estede per circa 16 km2 tra pianure terrazzate, colline moreniche e zone paludose.
Le morene caratterizzano principalmente l'alto mantovano; sono rilievi di modesta entità e dimensione che sono state originate dall'accumulo avvenuto nei secoli di detriti rocciosi trascinati a seguito dello scioglimento di un ghiacciaio. Parliamo dell'età Pleistocene che risale a 1,8 milioni di anni fa.
La pianura terrazzata è una porzione di terreno piano ottenuto dal pareggiamento di aree collinari o comunque non lineari, con applicazione di un 'muretto' di sostegno su 1 o tre lati; in genere viene sfruttato per la coltivazione agricola.
La palude è un'area ricoperta d'acqua, la quale ristagna favorendo il proliferare di piante acquatiche come canne e carici e di animali quali anfibi ( rane, tritoni e salamandre) ed uccelli.
La flora del Parco è costituita principalmente da salici, pioppi, farnie, cerri e ontani, oltre a canneti, cariceti, lenticchie d'acqua e ninfee dai bei fiori bianchi, che crescono negli specchi d'acqua. In alcune aree acquitrinose cresce persino il profumatissimo Fiore di Loto, importato nel 1921.
La fauna è al momento rappresentata per lo più da uccelli palustri ed acquatici: abbiamo Gallinelle d'acqua, Folaghe e Germani reali, Svassi maggiori e Tuffetti. Ancora, vi sono l'Airone rosso ed il Mignattino.
Tra gli anfibi è possibile scorgere la rana bue; tra i rettili non mancano le tartarughe d'acqua.
I pesci si sono purtroppo ridotti a causa dell'inquinamento della acque; rimangono per lo più il Pesce Gatto ed il persico trota; dove l'acqua è più pulita si trovano granchi, gamberi e gamberetti.
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